Pubblicazioni Quaderni Cesifin

Azione di classe: la riforma italiana e le prospettive europee

30 Nov 2020

a cura di
Vittoria Barsotti, Fabio De Dominicis, Giacomo Pailli, Vincenzo Varano


Presentazione di Giuseppe Morbidelli


scritti di
Giorgio Afferni, Severa Azzarello, Vittoria Barsotti, Luca Bolognini
On. Alfonso Bonafede, Remo Caponi, Marco Emanuele Carpenelli
Claudio Consolo, Fabio De Dominicis, Alessandra De Luca, Fabio Elefante Maria Grazia Federici, Edoardo Ferrante, Paolo Martinello
Giuseppe Morbidelli, Ilaria Pagni, Giacomo Pailli, Giulio Ponzanelli Francesca Rolla, Aurora Saija, Caterina Silvestri, Roberto Simone, Umberto Tombari, Nicolò Trocker, Vincenzo Varano

L’azione di classe è un istituto processuale che consente di gestire contenziosi complessi e seriali, aggregando attorno ad un unico attore tutti coloro che si considerano danneggiati in modo simile da un medesimo convenuto.
In Italia l’istituto è stato introdotto con l’art. 140-bis del Codice del consumo (d.lgs. n. 206/2005). Dopo circa dieci anni di funzionamento, che ne hanno mostrato alcuni importanti limiti, l’azione di classe è destinata a subire profonde modifiche per effetto della legge di riforma 12 aprile 2019, n. 31, inserita nel codice di procedura civile in un titolo VIII-bis del Libro IV, e in vigore dal novembre 2020.
Per contribuire al dibattito, l’Università di Firenze ha organizzato, con il supporto della Fondazione CESIFIN “Alberto Predieri”, un convegno di due giornate, il cui contenuto è ora confluito in questo volume.
Il cuore dell’opera è dedicato all’approfondimento della legge di riforma e all’esame critico delle principali novità: l’ampliamento dell’ambito di applicazione soggettivo e oggettivo che supera la logica strettamente consumeristica; la possibilità per i danneggiati di aderire anche dopo la sentenza di condanna; la previsione di un compenso premiale per il difensore ed il rappresentante della classe; una nuova architettura per il procedimento a struttura trifasica. Ampio spazio è dedicato alla riflessione comparatistica a partire dallo “stato di salute” della class action nella terra d’origine (gli Stati Uniti), e con l’esame delle esperienze più importanti emerse in Francia ed Inghilterra. È oggetto di analisi, inevitabilmente, anche la prospettiva dell’Unione europea, scossa dall’ampiezza dello scandalo diesel-gate, ma ancora incapace di vincere la tradizionale resistenza culturale verso il nuovo istituto.
Chiude il volume una vivace ed interessante tavola rotonda nella quale dialogano e si confrontano giudici ed avvocati, docenti universitari, nonché associazioni d’imprese e di consumatori


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